RINOPLASTICA E IL TEMPO
Un problema che spesso è segnalato dai pazienti è la possibilità che il risultato di una rinoplastica possa peggiorare nel tempo. In particolare quello che più frequentemente si verifica in alcuni casi è l’insorgenza di una sporgenza nella regione sopra alla punta che provoca un inestetismo denominato deformità a becco di pappagallo (polly-beak) e/o la caduta della punta. Nei casi di naso deviato inoltre, a causa della memoria elastica della struttura cartilaginea, a vari mesi dall’intervento si può ripresentare un certo grado di deviazione della piramide nasale.
In ogni caso clinico, il ricorso a speciali procedimenti tecnici e l’esperienza possono evitare questo genere di complicazioni rendendo negli anni il risultato di una rinoplastica assolutamente stabile.

UNA RINOPLASTICA “INVULNERABILE” AL TEMPO
Paziente operata circa dieci anni orsono di settorinoplastica con asportazione di una gobba dorsale e rimodellamento di una punta alquanto globosa. Sono messi a confronto i risultati nelle varie pose dopo 1 anno e dopo 10 anni.

Il considerevole tempo intercorso non ha compromesso affatto la situazione estetica presentata dalla paziente a breve distanza di tempo dall’intervento, in particolare la punta nasale non è caduta e continua ad essere ruotata e ben proiettata.

UN RISULTATO A DISTANZA DI 12 ANNI
Paziente operata 12 anni orsono di settorinoplastica con asportazione di una gobba dorsale e rimodellamento di una punta notevolmente larga e cadente.

Le fotografie attuali a distanza di 12 anni dall’intervento confrontate con quelle a distanza di circa 1 anno dall’intervento non solo mostrano un risultato stabile nel tempo ma addirittura leggermente migliorato negli anni. In particolare la punta appare più definita, ben proiettata e ruotata nello spazio. Il dorso nasale è negli anni stabilmente armonico con il resto del profilo.